Le azioni erano state rivendicate attraverso alcune locandine appese sui pali della luce a Riolo e Imola. Sono stati proprio i disegni a portare gli inquirenti nella giusta direzione
E’ accusato di aver sparso i numerosi bocconi di prosciutto farcito di chiodi uncinati a Riolo Terme. Un incensurato cinquantenne disoccupato è stato denunciato dai Carabinieri, al termine di un’attività investigativa seguita dal pubblico ministero Daniele Barberini e dal procuratore capo Alessandro Mancini, con l’accusa di maltrattamento di animali. Un odio verso gli animali motivato per la scarsa attenzione dell’opinione pubblica verso la famiglia.
LE INDAGINI – L’attività degli uomini dell’Arma della stazione di Riolo Terme e della Compagnia di Faenza ha mosso i primi passi lo scorso novembre, quando alcuni cittadini hanno segnalato i bocconi avvelenati nei quartieri residenziali del comune montano, ma anche in un’area dedicata alla sgambatura dei cani. Le azioni erano state rivendicate attraverso alcuni volantini appesi sui pali della luce a Riolo e Imola.
Tra questi un disegno di una ragazza che decapita un cane, a dimostrazione dell’odio verso gli animali a quattro zampe. Sono state proprio le vignette a portare gli inquirenti nella giusta direzione. I militari hanno acquisito gli elenchi di persone con formazione di studi artistici. Quindi sono arrivati al blog del sospettato dove, tra l’altro, sono pubblicate vignette contro noti animalisti.
ODIO ANCHE CONTRO EDOARDO STOPPA DI “STRISCIA” – La perquisizione domiciliare effettuata mercoledì mattina, sollecitata dal procuratore Mancini, ha permesso di trovare nascosti in un armadio chiodi del tipo di quelli usati per i bocconi, ma anche volantini (anche contro l’inviato di Striscia la Notizia, Edoardo Stoppa) e petardi da modificare con pallini d’acciaio che però non ha utilizzato. Sequestrate anche delle pinzette usate presumibilmente per rendere i chiodi uncinati. Ulteriore fonte di prova alcune immagini fotografiche che il 50enne aveva scattato e che immortalavano le aree dove erano stati sparsi i bocconi. Sono diversi gli animali colpiti, ma fortunatamente salvati dai veterinari.
IL COMMENTO DEL SINDACO – Il sindaco Alfonso Nicolardi ha ringraziato pubblicamente il comando provinciale, la Compagnia di Faenza ed in particolare il comando di Riolo Terme dell’Arma dei Carabinieri, “per il successo conseguito con le indagini che hanno portato ad identificare e sottoporre a fermo l’autore delle polpette chiodate distribuite nel nostro territorio comunale. A nome dell’Amministrazione, dei cittadini e di tutti i proprietari di animali domestici, va la gratitudine agli uomini dell’Arma che dimostrano, anche in questo caso, come il loro lavoro e la loro presenza sia un importante strumento di potenziamento del senso di sicurezza collettiva. Un intervento così tempestivo ha, infatti, evitato un ulteriore innalzamento della tensione sociale”.
“La velocità con cui si sono chiuse le indagini – ha aggiunto Nicolardi – sono testimonianza di efficienza ed efficacia nella quotidiana azione degli uomini dell’Arma. Abbiamo ancora in mente gli straordinari risultati ottenuti in recenti operazioni d’indagine ed interventi su episodi criminosi risolti in tempi strettissimi. Una presenza, quella dei Carabinieri, svolta con dedizione, costanza e prossimità ai cittadini che, come abbiamo visto anche in questo caso, porta a risultati straordinariamente importanti”.
Emerge però anche un velo di rammarico per l’accaduto. “Dispiacere e quindi rammarico – ha concluso Nicolardi – rimane soprattutto in riferimento alla persona che ha compiuto questi atti. Chi compie azioni di questo tipo è evidente, purtroppo, che non ha piena consapevolezza delle gravi implicazioni e delle conseguenze negative che comportano. Un disagio, per quanto importante, non può giustificare azioni delittuose di questo tipo”.
L’ENPA – “Ancora una volta l’Arma dei Carabinieri e la Procura di Ravenna si sono distinti nell’attività di prevenzione e repressione dei crimini contro gli animali – afferma la presidente Nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Tali indagini, condotte a tempo di record con estrema efficienza, hanno consentito, dove vi fossero conferme circa l’identità dell’autore, di salvare le vite di molti animali e di risparmiare ai loro proprietari lo strazio di una dolorosissima perdita”.
Aggiunge Maria Teresa Ravaioli, presidente dell’Enpa di Faenza: “Ci sentiamo tutti più al sicuro. Il nostro grande timore era non solo che l’aguzzino potesse colpire altri Comuni della provincia ma che egli potesse altresì trovare degli emuli. Essere riusciti a risalire al presunto autore degli “avvelenamenti” ha un grande potere di deterrenza nei confronti di chi delinque contro gli animali sperando in na qualche forma di impunità. Per questo desidero ringraziare, in particolare, oltre alla Procura di Ravenna, il comandante dei Carabinieri di Faenza, Cristiano Marella”.